Arrivederci Roma di Clelia Arduini: racconto di una Roma amata ed odiata
Quando vivi a Roma, questa città la ami e la odi, ma una volta che te ne allontani, ti manca.
Questo sentimento nostalgico ha portato Clelia Arduini, giornalista specializzata in turismo e beni culturali, a scrivere un libro dedicato a Roma, la città che l’ha ospitata per vent’anni.
Arrivederci Roma racconta il viaggio di Clelia nella capitale ma, attenzione, non è una guida, bensì un’agenda dei ricordi segnata da un tono a volte sarcastico, altre volte intimo e sentimentale.
I giorni seguenti alla presentazione del libro, dove ho avuto il piacere di conoscere l’autrice e lo chef Antonio Colonna, mi sono immersa tra le sue pagine ed ho avvertito una strana sensazione;
quei pensieri stupendi sulla bellezza unica di una città affacciata sul Tevere che a seconda della giornata si tinge di colori diversi e quei sentimenti di sconforto legati a una città immobile che ti mette alla prova ogni mattina per andare al lavoro, li ho sentiti miei.
“Roma ti fa sentire un re e nello stesso tempo un disperato”
Il libro racchiude il racconto particolare, esilarante e nostalgico di una città amata ed odiata.
Perché Roma ha tante facce: è monumentale, internazionale, turistica, caotica, sporca, mafiosa ma, nonostante tutto, l’immenso patrimonio artistico riesce ancora a sopravvivere a questo intreccio di energie positive e negative, a raccontare la sua storia millenaria a chi passeggia tra le sue vie.
Clelia, prima della sua partenza, continua ad esplorare la città per cercare di scoprire nuovi aspetti di essa e catturare odori e sapori per rendere il suo ricordo eterno.
In fondo, non diamo valore alle cose solamente quando rischiamo di perderle?
Attraverso le sue storie ho conosciuto i personaggi ed i luoghi che hanno contraddistinto la sua permanenza. Uno dei posti preferiti dell’autrice è la Villa di Livia a Prima Porta, la casa della terza moglie di Ottaviano Augusto.
In questa villa poco conosciuta – anzi, direi poco pubblicizzata visto che per arrivarci non c’è alcuna indicazione – è stato ricostruito l‘antico Lauretum: 64 piante di alloro come che adornavano il giardino sono state poste in olle di argilla identiche a quelle antiche.
E’ come camminare nella storia: la storia di un lungo amore e di una residenza bellissima di cui io sono pronta a scoprire i segreti.
Nel capitolo Strabilianti locali, si parla delle Terme di Diocleziano, le terme più grandi di Roma antica che si trovano oltre la Stazione Termini: oltre i tassisti, le bancarelle e gli autobus. Dove c’è caos, a Roma c’è sempre un gioiello.
Sfoglio le pagine ed incontro Ave, una vecchina che cura il suo balcone come un giardino. Non lo fa solo per lei, lo fa anche per i passanti che alzando lo sguardo possono godere di quel verde in una giornata grigia.
E poi c’è Gonzalo che vive in macchina ma pensa a mantenere in ordine il giardino vicino la fermata della metro senza essere pagato e.. tante altre storie che rendono questo libro un racconto autentico.